Mercoledì 3 aprile si riparte dal Centro Civico: un’assemblea pubblica indetta dal Consiglio di Zona 9, aperta a tutta la cittadinanza, ripercorre il percorso svolto e propone le linee guida per le future determinazioni. Un’occasione per ascoltare anche il racconto di quei cittadini che da mesi ci stanno mettendo cuore e testa, non senza qualche difficoltà.
Che non sarebbe stato un percorso facile lo si era capito già dalle prime battute: tempi troppo brevi, difficoltà di comunicazione tra i cittadini e i “tecnici”, grossi problemi a identificare luoghi possibili per il futuro Centro Civico a fronte di una cementizzazione rapida della zona che ha lasciato ben pochi spazi alla fantasia e alle esigenze della popolazione. Non solo. Al termine della prima fase conclusasi a dicembre, con la consegna delle linee guida concordate dai cittadini, è stato anche interrotta la collaborazione con lo staff responsabile del percorso stesso, venendo meno un punto di riferimento fondamentale per il prosieguo dei lavori.
Eppure il processo, che ha visto chiudersi a dicembre la prima fase dedicata alla raccolta delle proposte dei cittadini, sta facendo il suo corso e pare sia venuto il momento di avviare l’iter amministrativo.
Nella prossima assemblea del 3 aprile, alle ore 21, presso la sede dell’Incubatore dell’Arte (nuova Stecca), Vicolo De Castillia n. 26, si farà quindi il punto della situazione. I cittadini che hanno fatto parte del percorso partecipato, e che sono rimasti costantemente in contatto con l’amministrazione comunale per seguire le fasi del progetto in conformità alle decisioni di dicembre (sul blog il resoconto dei primi incontri), racconteranno la loro esperienza e l’esito di questa prima fase, mentre i tecnici degli uffici comunali faranno i loro rilievi, tecnici appunto, sulle possibili collocazioni.
Molte soono le questioni che restano aperte. Se infatti l’unica collocazione possibile, eliminante via via tutte le possibili alternative, è all’interno del futuro parco in via De Castillia, a poca distanza dall’Incubatore dell’Arte, molto più dubbia è l’organizzzazione degli spazi, da progettare anche in vista delle sinergie che si possono costruire all’nterno del quartiere (con le altre associazioni, con Regione Lombardia, Fondazione Catella, Stecca3, anche se ancora mancano le convenzioni con il CdZ che dovrebbero regolarne l’utilizzo degli spazi).
Ma soprattutto non si conosce ancora che tipo di gestione verrà applicata alla futura Casa del Quartiere, che nasce senza i fondi per il suo funzionamento. Saranno delle associazioni di zona ad occuparsene sul modello dell’Incubatore dell’Arte, soggetti privati o un’associazione di cittadini creata ad hoc con lo scopo di far funzionare il Centro? Nessuno a quanto pare ha le idee chiare, ma non sarebbe una cattiva idea se si ripartisse proprio da qui.