Lo scorso autunno alcuni studenti dell’Università di Venezia avevano pattugliato il quartiere per analizzarne vissuti, desideri e problematiche. Quel lavoro ha portato tra l’altro ad una nuova proposta per la sistemazione del marcato Lagosta-Garigliano, che però nessuno ha preso in considerazione. Eccone i dettagli.
Quando è ormai chiaro che il progetto del Comune di Milano per sistemare il mercato bisettimanale prevederà una nuova sede in viale Zara con il conseguente abbattimento di due file di platani giganti, qualcuno si è ricordato che un piccolo processo partecipato sul tema c’era stato lo scorso autunno, grazie ad un gruppo di studenti della Facoltà di Architettura guidati dal prof. Giulio Ernesti. I risultati non erano mai stati comunicati, ed è un peccato dal momento che avanzano anche per il mercato una soluzione differente rispetto a tutte qulle finora prospettate. Che se non altro ha il merito di tener conto dell’opinione di un gran numero di isolani che hanno preso parte al progetto.
Il progetto si proponeva di superare sia la soluzione definitiva simulata allora dal Comune (posizionamento di 178 bancarelle in viale Zara, periferizzazione del mercato rispetto al quartiere storico e l’abbattimento di una fila di alberi), sia la contraddittorietà del provvisorio ritorno in via Volturno, ormai inadatta al posizionamento di un mercato così ampio a causa della presenza della pista ciclabile e soprattutto delle uscite della nuova metro 5.
Esso è tanto più interessante ora che il progetto preliminare ufficiale del Comune prevede che le bancarelle posizionabili in viale Zara siano 151 e le file di platani da abbattere siano due e tutto il quadrilatero Lagosta – Stelvio risotto a una spianata sernza un filo d’erba e completamente chiusa.
La soluzione proposta prevede invece l’utilizzo di due aree attigue, comprendenti tutte le 210 bancarelle ed una compresenza alimentare-indumenti in enrambi i poli: da una parte Viale Zara, ma senza l’abbattimento degli alberi, e una sola fila di bancarelle (più furgoni) in Garigliano, dall’altra la creazione di un polo mercatale unificante piazza Miniti – Piazzale Archinto. La sede storica in Volturno e Sebenico resterebbe esclusa.
Il mercato così ipotizzato verrebbe anche integrato con strutture fisse quali padiglioni associativi, chioschi etnici, case dell’acqua, e con iniziative sociali quali percorsi educativi per bambini, progetti di food-sharing, ecc.
Al di là del giudizio personale di ciascuno, del fatto che possa piacere o meno, ci interessava soffermarci su alcuni dati di fatto:
– gli studenti erano a conoscenza di una bozza di progetto comunale di cui i cittadini erano completamente all’oscuro, ma che a quanto pare esisteva già da tempo, se non nei suoi caratteri definitivi, sicuramente nelle sue linee generali ma già ben chiare (abbattimento degli alberi)
– sebbene si tratti solo di un lavoro realizzato in vista di una tesi di laurea, è un peccato che i cittadini che vi hanno parteciato non siano stati messi a parte dei risultati del progetto, che avrebbe potuto entrare a pieno titolo nella discussione e nei successivi accordi che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi mesi
– sebbene discutibile come qualunque altra proposta, questa aveva almeno il merito di essere stata preparata con la partecipazione di molti isolani, che hanno dedicato tempo ed energie nel riprogettare virtulmente il proprio spazio urbano. Cosa che né il Comune né il Consiglio di Zona si sono mai sognati di fare, tenendo conto quasi esclusivamente di interessi particolari dei soggetti interessati (mercatali, negozianti, residenti delle vie interessate dal mercato, ecc.), senza preoccuparsi di tutti coloro che di quel servizio usufruiscono, parte in causa anch’essi.
A questo punto ci chiediamo: c’è ancora spazio per una discussione seria con tutti i cittadini?
[…] nel fatto che il Comune troverà la migliore soluzione al problema. Qui troverete altre notizie, MilanoIsola. A parte tutto, le auto parcheggiate sotto gli alberi persistono pure […]
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