Un attestato per premiare i bar senza slot machine. Lo ha ideato il comitato Jenner-Farini per contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo, una vera e propria piaga sociale per tante famiglie del quartiere e per l’intera comunità. Mentre all’Isola arrivano i caffè “sospesi”.

Il Caffè Tomaselli al Maciachini Center

Che la dipendenza non sia un gioco lo dicono le cifre: si è calcolato che ogni giocatore sottrae 2000 euro all’anno all’economia reale fatta di beni e servizi, il che equivale a dire che il gioco d’azzardo ha un fatturato pari alla terza industria nazionale.

Ancora più impressionanti sono i costi sociali, in termini di famiglie in difficoltà e di prestazioni di cura erogate. Ecco perché istituzioni, amministratori e semplici cittadini si stanno mobilitando per cercare di arginare il fenomeno almeno in parte.

Il primo a muovere passi importanti nella nostra zona è stato il Comitato Jenner-Farini, decidendo di premiare i locali virtuosi che rinunciano all’installazione delle slot-machine e ai facili guadagni da queste garantite: “Non possiamo più rimanere a guardare. Oggi si parla tanto di business etico. E allora va dato un riconoscimento a chi sceglie una strada diversa per fare affari”. I primi due riconoscimenti sono andati al bar Persefone di viale Jenner e al Cafè Tomaselli al Maciachini Center.

E allora perché non estendere l’iniziativa all’intera zona e a tutta la città? Segnalateci i locali senza macchinette e noi li aggiungeremo a questa mappa:

Visualizza I bar senza slot machine in una mappa di dimensioni maggiori

Ma anche all’Isola qualcosa di muova in termini di solidarietà. Da un po’ di tempo il Bar Blu in via Carmagnola ha adottato una tradizione partenopea: quando prendete il caffè potete pagarne due, offrendo il secondo a qualcuno che in questo periodo di crisi non se la passa bene.  Si chiamano “caffè sospesi” e rimangono segnati su una lavagnetta ben visibile sul banco a disposizione di chi è meno fortunato.

La crisi si combatte anche con i piccoli gesti di solidarietà.