Abituati oramai a considerare l’Isola un zona modaiola e residenziale di lusso, un po’ sorprende quando accadono gesti che ci riportano alle origini, quando il nostro quartiere si caratterizzava soprattutto per la sua vita di comunità. Capita così di scoprire che uno splendido sottotetto in pieno centro non è andato come consueto al miglior offerente, abituato ormai a spendere un capitale per appartamenti che lontano da qui verrebbero letteralmente tirati dietro, ma al contrario è diventato il cuore di una bella storia di integrazione e condivisione.
Una storia come tante, ma anche un po’ speciale. Perché quando hai una difficoltà in più degli altri, e devi vincere oltre alle tue paure la preoccupazione di chi ti vuole bene e magari qualche pregiudizio, anche le cose più semplici possono apparire inarrivabili. Quando poi l’aspirazione è quella di andare a vivere da soli, allora l’obiettivo è davvero alto.
L’autonomia è cosa complessa da raggiungere un po’ per tutti. Ma per Alessandro, Beatrice, Maria, Maria Vittoria, Silvia e Simone lo era ancora di più. Perché questi sei ragazzi fra i 22 e i 33 anni hanno delle disabilità che che per molti sarebbero state una barriera invalicabile. Non per loro però, che da alcuni mesi vivono insieme ad alcuni coetanei in due appartamenti della Parrocchia del Sacro Volto, con il supporto di due formatori che per qualche ora al giorno li accompagnano nel loro percorso di autonomia e di condivisione. Grazie ad un progetto sostenuto da un’associazione attiva nel sociale, alla Parrocchia stessa, all’amicizia dei loro coinquilini, ma soprattutto grazie a loro, che ci hanno creduto fino in fondo.
Il progetto, che ha una durata di 20 anni, ha previsto in prima battuta la sistemazione dei due appartamenti di proprietà della Parrocchia, che sono stati rimessi a nuovo e arredati di tutto punto, luminosi, confortevoli e con una invidiabile prospettiva sul quartiere. E poi una prima fase “sperimentale”, che si è conclusa con un’inaugurazione in pompa magna con tanto di torta e benedizione vescovile all’inizio di ottobre.
Ovviamente sarà necessario garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, e in questo senso si stanno ancora cercando fonti di finanziamento. Non sarebbe male se il nostro Distretto commerciale, oltre a dare da mangiare a mezza Milano, si impegnasse direttamente in questo progetto che sa di comunità, buone pratiche e integrazione. Tutti coloro che volessero aderire possono reperire le informazioni necessarie sulla pagina del progetto.
Ma intanto, ogni volta che attraversiamo piazza Minniti e guardiamo in su a quel balconcino da cui si affacciano bei ciclamini colorati, un pensiero va sempre inevitabilmente a loro e ci viene proprio da dire: benvenuti all’Isola ragazzi!