Ieri si è tenuta la presentazione del progetto vincitore del Comune di Milano – aggiudicato dallo studio TSpoon di Eliana Saracino – in una tensostruttura sul cavalcavia stesso che ospiterà le tavole dei progetti in concorso fino al 20 di Gennaio.
Riprendiamo la descrizione sintetica del progetto da Urbanfile: “Anzitutto verrà eliminato l’attraversamento automobilistico e il parcheggio, così da trasformarlo in uno spazio per le persone. Il cavalcavia sarà un luogo di aggregazione con aiuole e campi da pallavolo, pallacanestro, luoghi per sostare, per giocare, per creare e altro ancora, arricchiranno questo spazio oggi inutilizzato. Verso il lato meridionale del cavalcavia sarà creata una scalinata per spettacoli, mentre sul lato ovest, lunga un centinaio di metri, ci sarà una struttura metallica simile ad un impalcatura”.
“Sul lato nord, nello slargo formato dalle vie Borsieri, Via de Castillia e via Pepe sarà completamente rivoluzionato: alberi, parcheggi ordinati, pista ciclabile e una piazza pedonale per introdurre e accompagnare il cittadino alla salita verdeggiante verso il cavalcavia”.
“Sul lato della Stazione Garibaldi verrà costruito un parcheggio per biciclette che permetterà anche l’accesso pedonale dalla stazione al cavalcavia attraverso una rampa”.
“Il progetto si conclude sul lato meridionale con un altro grande stravolgimento. Eliminata la rampa automobilistica, oramai inutile, al suo posto è stata pensata una piazzetta anfiteatro rivolta verso la vecchia scuola all’angolo con via Quadrio che finalmente ritorna ad avere una possibile vista, prima ristretta dalla rampa del cavalcavia. La rampa nuova sarà più piccola e ciclo pedonale”.
Si presume che i lavori, finanziati con i fondi destinati inizialmente al Museo della Moda, inizieranno fra un anno e si sta studiando, per gestire tutti questi nuovi spazi, a bandi pensati per coinvolgere i quartieri limitrofi così da agevolare il rapporto e la fruibilità degli stessi con la zona circostante e i suoi abitanti.
Non c’è dubbio infatti che il progetto rappresenti un notevole miglioramento rispetto alla situazione preesistente. Siamo rimasti anche noi un po’ perplessi dall’idea di questa enorme impalcatura che chiude tutto il lato ovest oscurando un po’ la vista sulla ferrovia che, soprattutto al tramonto, conferisce un certo fascino metropolitano a questo ponte, ultima traccia di vecchi progetti urbanistici fortunatamente falliti. Forse servirà a portare un po’ d’ombra sul Bussa durante le calde giornate estive, vista la quasi totale mancanza di verde (nonostante proprio il verde fosse stata la richiesta più insistente durante le discussioni ai tavoli di partecipazione). Anche la famigerata scritta “Guardami” ci pare un po’ pacchiana e fuori luogo per un luogo che per sua natura dovrebbe proiettare lo sguardo del pedone verso altre prospettive della città, piuttosto che su di sé.
Qualche perplessità anche sulla scelta di ridurre drasticamente i parcheggi nella zona, vista la drammatica scarsità di cui soffre all’Isola. E la chiusura del Cavalcavia Bussa alle auto renderà più problematico il collegamento automobilistico verso il centro città, riportando in parte l’Isola ad essere di nuovo un’isola. Ma questo farà probabilmente solo piacere agli isolani d’hoc.
Una struttura simile realizzata a Aukland in Nuova Zelanda Il cavalcavia Bussa, realizzato nel 1961, collega due quartieri: la zona più centrale di corso Como e il quartiere Isola, che collega via Quadrio e via D’Azeglio con via Pepe, via Borsieri e via De Castillia. Si estende su un’area di 8.400 metri quadri, è lungo 240 metri e largo 35 metri.Il costo massimo dell’intervento da realizzare è fissato nell’importo di € 5,5 milioni di Euro. Il costo massimo di realizzazione delle opere da progettare è pari a € 3,5 milioni di Euro.