Una settimana di Fuorisalone: come è andata? Abbiamo fatto un giro in questi giorni per curiosare tra le iniziative e i protagonisti del Distretto Isola Design 2012, abbiamo visto molte cose ma non tutto, e ci siamo fatti un’idea anche se parziale e assolutamente personale. L’impressione è che ci si sia buttato dentro di tutto un po’, come una specie di patchwork messo insieme con il contributo di tutti senza troppa cura per il disegno complessivo.
Si è andati dalle biciclette all’abbigliamento ai gioielli, dall’arte al verde, dalle feste in musica alle guide pratiche per vivere felici. Spesso ci è sembrata solo una pubblicità ai singoli negozi, senza troppo impegno nell’offrire ai visitatori qualcosa di particolare. Anche l’informazione è stata un po’ caotica: iniziative diverse sulla locandina ufficiale e sul sito del Fuorisalone, strane fasce fucsia che correvano un po’ dappertutto ma non si sapeva verso dove, e non molto movimento intorno alle varie iniziative.
Sicuramente però è stata un’occasione per scoprire i negozietti e i laboratori artigiani un po’ più nascosti, alcuni rannicchiati nei cortili più caratteristici del quartiere, e di fare due chiacchiere con le proprietarie, conoscere le loro storie e come sono arrivate fino a qui. Per noi è stata anche l’occasione per ritrovare qualche vecchio amico perso un po’ di vista.
Dopo aver riflettutto su tutto quello che abbiamo visto ci siamo dunque chiesti: ma allora come ci piacerebbe il Fuorisalone dell’Isola?
Consideta la tradizione artigiana del quartiere, che negli ultimi anni si è andata un po’ perdendo, forse non sarebbe una cattiva idea se ci si impegnasse a riportare qui i laboratori artigiani, o a valorizzare meglio quelli che ci sono, facendo rivivere le vecchie fabbriche nei cortili che stanno piano piano trasformandosi in loft assai poco abitabili, e magari organizzare un fuorisalone prevalentemente dedicato a loro: sarebbe un modo per rivitalizzare la vocazione del quartiere e farne un polo di attrazione all’interno del più vasto circuito del design. Magari con l’ausilio di una comunicazione più efficace.
Che ne pensate?