“Con il suo fitto reticolo di vie fiancheggiate e protette da palazzi di ringhiera, con la sua umanità fatta di operai, piccoli artigiani, commercianti al dettaglio, il quartiere Isola è sempre stato ricettacolo della ligera, la tradizionale malavita milanese”. Da qui si dipana la storia di Ezio Barbieri, leggendario bandito del quartiere, raccontata da lui stesso alla soglia dei Novant’anni, mentre forse si prepara per far ritorno alla “sua” Isola.

Tra l’aprile 1945 e il febbraio 1946 insieme a Sandro Bezzi fu il terrore di Milano, il pericolo pubblico numero uno, al cui mito contribuirono spettacolari inseguimenti d’auto e rocambolesche fughe per i tetti delle ravvicinate case del quartiere.

Oggi Ezio Barbieri è uno stimato commercianti di vini a Barcellona pozzo di Grotto, ma non ha dimenticato la sua vita avventurosa, fatta di rapine leggendarie, di arresti e clamorose evasioni, di rivolte e di carceri speciali, fino all’ospedale psichiatrico in Sicilia, con la sua umanità variegata e dolente. Ora tutto questo è ripercorso in un libro edito da Milieu Edizioni, presentato lo scorso 29 gennaio dallo stesso protagonosta, Ezio Barbieri.

A Nicola Erba, studioso di storia criminale, va il merito di aver scovato l’uomo che sta dietro al bandito di allora, di avergli restituito il desiderio del ricordo e il gusto del racconto dopo  tanti anni di volontario oblio e di interviste rifiutate.

E 67 anni dopo, il 9 marzo, il bandito Barbieri torna all’Isola allo spazio Mercury della Fonderia Napoleonica. Solo virtualmente però, con una videointervista in occasione della presentazione del libro. Appuntamento alle ore 17 in via Thaon de Revel 21, per parlarne con Piero Colaprico (giornalista di “nera” e giallista), Luca Beltrami Gadola (del Comitato Antimafia del Comune di Milano), Andrea Molteni (di Antigone) e naturalmente l’autore, Nicola Erba.