Centro nevralgico della viabilità dell’Isola, nonché per molti via di confine tra il quartiere e l’altra Milano, via Volturno è la strada che più di ogni altra è stata negli ultimi anni al centro di attese e di polemiche, vuoi per i lavori infiniti del metro vuoi come controversa sede del mercato rionale. Ora mostra a tutti il suo nuovo volto: quello di una immensa colata di asfalto.[nggallery id=20]
Ma non doveva diventare una seconda via Borsieri, come affermò nel marzo scorso proprio all’Isola l’assessore alla viabilità al decoro urbano e al verde Maran? Vista dall’alto (ringraziamo Attilio per la straordinaria panoramica di queste foto) sembra piuttosto un enorme parcheggio senza auto: una distesa grigia intervallata da due righe rosse, le tanto attese ciclabili che finiranno nel nulla, con qualche alberello in scatola che da oggi inizia la sua battaglia per la sopravvivenza nella sua tinozza di terra.
Non un’aiuola, non una panchina, non una pavimentazione come quella di via Borsieri. Che magari possono non piacere ma testimoniano comunque un tentivo di riqualificazione urbana. In compenso larghissimi marciapiedi di asfalto grigio pensati per ospitare… che cosa?
Non il mercato probabilmente, perché sembra che gli abitanti della via l’abbiano spuntata nella loro annosa guerra con gli ambulanti di strada. Il 12 luglio scorso infatti il Consiglio di Zona ha ribadito la volontà di accogliere le loro richieste e ha nuovamente deliberato affinché il mercato venga spostato nella carreggiata centrale di viale Zara. La decisione finale naturalmente spetta al Comune, ma è difficile che possa prescindere dalle esigenze così chiaramente espresse dalla zona.
Intanto via Volturno rimane chiusa, così come le entrate del metrò che non entrerà in funzione (nel tratto tra Zara e Garibaldi) prima della fine del 2013. Così come il cantiere di Isola Lunetta, che da pochi giorni ha inghiottito anche il passaggio tra via Confalonieri e via De Castilla fino a data da destinarsi. In attesa del famoso “giardino dei ciliegi“, ovvero gli unici alberi in grado di sopravvivere sul sottile strato di terra che separerà il parco dai parcheggi interrati sottostanti.
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