C’è chi vive da protagonista le grande tragedie del Novecento e chi lavora dietro le quinte per raccontarle. Forse non tutti sanno che ci sono anche due ragazzi isolani dietro la webserie del Corriere della Sera “Il rumore della memoria“.
La prima è Vera Vigevani Jarach, ebrea, fuggita dall’Italia dopo le leggi razziali e vissuta in Argentina durante la dittatura militare, con alle spalle un doppio terribile passato: quello del nonno nei campi di sterminio, e quello della figlia Franca, studentessa modello e leader carismatica carica di sogni, desaparecida e vittima dei terribili voli della morte.
Gli altri sono Iacopo Patierno e Filppo Ceredi, rispettivamente montatore e aiuto regista della miniserie in 7 puntate a cura di Marco Bechis, Alessia Rastelli e Antonio Ferrari che la tv del Corriere della Sera ha lanciato in occasione della Giornata della memoria, che di Vera racconta la tragica vicenda familiare.
Alla storia di Vera si intrecciano così le storie di chi l’ha aiutata ad essere una volta di più protagonista della memoria, valorizzandone da dietro le quinte l’immagine e le parole. Ragazzi che come Iacopo girano l’Europa e il mondo correndo dietro al proprio lavoro, all’inseguimento di un sogno che ha il sapore della creatività e della professionalità, ma anche dell’avventura.
E’ una storia che parte dall’Isola e arriva fino in Svezia quella di Iacopo, per poi contorcersi su se stessa infinite volte e ricondurlo sempre a casa, a ripercorrere le tappe della sua memoria isolana. Ci siamo fatti raccontare come è andata.