A settembre si è concluso anche il concorso per l’altro grande progetto dell’Isola, il Centro Civico di quartiere. Nella giuria, oltre ad alcuni membri dell’Ordine degli Architetti di Milano, c’erano anche Tiziana e Giovanni, in qualità di rappresentanti del percorso partecipato, che così raccontano l’esperienza dal loro punto di vista.
“I progetti pervenuti erano ben 394 e presentavano una significativa eterogeneità fra loro: alcuni di essi erano decisamente poco coerenti con le richieste del bando di concorso, molti altri invece avevano interessanti potenzialità.
Potremmo definire l’iter decisionale come “selezione ad imbuto”: all’ attenta analisi di ogni singolo progetto seguiva poi la votazione di ogni singolo membro della commissione… e alla fine abbiamo avuto i 10 progetti finalisti!
Nella scelta abbiamo tenuto conto che fosse alta la coerenza dei progetti selezionati alle linee-guida del bando ma anche che, nel loro insieme, i progetti rappresentassero la ricchezza e la varietà delle soluzioni proposte.
Nelle motivazioni di merito inviate ai 10 finalisti sono stati individuati i punti di forza del progetto e sono state date delle indicazioni sulle modifiche da apportarvi per renderlo più vicino ai requisiti richiesti. Si è richiesto che:
- gli spazi interni fossero tutti al riparo dagli agenti atmosferici per un loro utilizzo in ogni stagione e con ogni tempo
- lo spazio ristoro fosse al piano terra, in maggiore relazione con l’utenza sia del Centro Civico che del parco
- il rapporto interno/esterno fosse il più agevole possibile
- la distribuzione degli spazi interni rispettasse un equo rapporto tra spazi flessibili con pluralità di funzioni e spazi chiusi per attività che necessitano di maggiore privacy.
- si ponesse particolare attenzione al risparmio energetico.
Ed arriviamo così alla II fase della Commissione Esaminatrice (10/11/12 settembre) e al progetto vincitore. La prima giornata della commissione ha posto l’attenzione su come i progettisti sono intervenuti sul progetto iniziale e hanno risposto alle nostre indicazioni. E’ stato un fine lavoro di scrematura che ha visto alla fine imporsi per la scelta finale 2 progetti molto diversi tra loro.
La discussione finale è stata impegnativa, i singoli progetti sono stati esaminati da ogni punto di vista (Giovanni ed io abbiamo spesso richiesto il parere tecnico degli altri membri sulla possibilità di modifiche in fase di progetto finale di alcuni aspetti degli interni per renderli più vicini ai bisogni dei frequentatori).
Il filo conduttore della discussione è stato “l’anima dell’edificio”, cioè come l’edificio si sarebbe messo in relazione sia con il contesto (fra la dolcezza del parco e l’ importanza e impegnatività delle nuove architetture) sia con i suoi frequentatori. Si è ricordato che per i cittadini ACCOGLIENZA e APERTURA sono state le parole chiave del processo di immaginazione della Casa del Quartiere. In sintesi:
Il SECONDO CLASSIFICATO ha il suo punto di forza nella sua forte caratterizzazione architettonica e nel rivestimento esterno fatto con piastrelle di recupero di materiale e colore diverso e alcune ricche soluzioni spaziali e di uso. Il suo punto di forza è diventato però anche il suo punto di debolezza perchè questa compattezza di forme ne fa un edificio “introverso”.
Il PRIMO CLASSIFICATO si è imposto per la semplicità e sobrietà delle forme. Abbiamo ritenuto che , posto al limite del parco, non ne distoglierà lo sguardo ma arriverà a diventarne tranquilla continuità ed inoltre la sua forma discreta e signorile permetterà alle persone di accostarsi a lui nel tempo della quotidianità senza nessun timore proprio come ci si accosta ad una Casa.
Ha un atteggiamento di apertura verso l’esterno con la presenza delle ampie vetrate affacciate sul parco e il grande spazio aperto del piano terra con le sua gradinata/seduta accoglie con fluidità chi entra.
Ci sembra importante raccontarvi anche del clima di collaborazione e rispetto che ha caratterizzato queste giornate. A noi ha fatto molto piacere constatare la attenzione e la curiosità dei membri dell’Ordine degli Architetti (che non conoscevano per esperienza diretta il Percorso Partecipato) per i temi proposti e il loro bisogno di confrontarsi con noi due per capire la filosofia della Casa del Quartiere e potere così scegliere i progetti che meglio la incarnavano”.
Anche per il Centro Civico sono previsti incontri con i progettesti per raccogliere pareri e suggerimenti dei cittadini nell’ottica di migliorare ulteriormente il progetto e renderlo più vicino ai reali bisogni della gente.