Vetri pulitissimi e bagni fatiscenti. E’ tutto un paradosso quello che avviene nel quartiere simbolo della rinascita di Milano, dove i vetri dei grattacieli sono limpidissimi ma i bagni delle scuole pubbliche fanno pena.
Dopo la manifestazione per chiedere al Sindaco che il cortile interno venga sistemato, i genitori della Scuola Elementare di via Dal Verme sono tornati a protestare, questa volta per il diritto all’igiene e alla salute. All’igiene? Sembra incredibile ma è così. Oggi 20 novembre, giornata per i diritti dei bambini, la scuola Confalonieri è scesa in piazza per far valere un diritto fondamentale: quello a vivere in un ambiente scolastico, pulito accogliente e sicuro.
A leggere il loro comunicato stampa ci viene la pelle d’oca: DSGA, RSPP…una volta avevamo i Presidi, i Direttori e i responsabili, ora abbiamo delle sigle che di fatto nascondo… il nulla.
Il loro comunicato stampa si commenta da solo:
“Martedì 20 novembre, giornata per i diritti dei bambini, la scuola Confalonieri è scesa in piazza per far valere un diritto fondamentale: il diritto dei bambini a vivere in un ambiente scolastico, pulito accogliente e sicuro.
La Scuola primaria Dal Verme, IC Confalonieri, è una scuola elementare pubblica nel quartiere isola di Milano con oltre 300 bambini. La scuola versa in una grave condizione di degrado, i servizi igienici non vengono puliti in modo consistente da tempo ed emanano un odore di urina che pervade corridoio e aule.
Per queste ragioni, martedì 20 novembre in occasione della giornata per i diritti dei bambini, i bambini e i genitori dalle 8,00 alle 8,30 hanno manifestato il loro dissenso davanti ai cancelli della scuola cantando in coro “basta puzza” e portando questi cartelli: DIRITTO ALL’IGIENE, DIRITTO AL PULITO, DIRITTO A NON TRATTENERE LA PIPI, DIRITTO A STUDIARE SENZA PUZZA, DIRITTO ALLA SALUTE.
La scuola non è governata da diversi punti di vista ma il fatto più eclatante e tra i più urgenti è la totale assenza di igiene. I genitori chiedono che qualcuno pulisca i bagni in modo consistente, mentre a oggi l’unica attività di pulizia che viene fatta settimanalmente consiste nello spargere con un mocio sporco l’urina sul pavimento. Potete immaginare l’effetto di anni di urina sparsa sul pavimento?
Dopo la manifestazione i genitori hanno commentato: “Abbiamo manifestato e coinvolto i bambini in questa battaglia perché proprio non sappiamo più cosa fare. Abbiamo offerto alla scuola la nostra massima disponibilità: soldi e manodopera ma non ci hanno dato udienza e neppure alcuna risposta.”
I genitori, quando sono entrati a inizio anno nella scuola sono stati investiti da un insostenibile odore e hanno iniziato a cercare soluzioni coinvolgendo dapprima la scuola e poi ASL, MIUR e Comune.
Sono state inviate diverse PEC agli interlocutori istituzionali ma hanno ricevuto solo NON risposte:
• La Dirigente scolastica (quella che una volta si chiamava Preside) e la DSGA (Dirigente dei Servizi Generali Amministrativi) non rispondono alle PEC e non danno seguito alle richieste dei genitori di avere udienza.
• La ASL dice che si tratta di pulizia ordinaria e se ne devono occupare la Dirigente scolastica (quella che una volta si chiamava Preside) e la DSGA (Dirigente dei Servizi Generali Amministrativi)
• Non è possibile contattare il RSPP (responsabile della sicurezza) perché al momento pare essere vacante il ruolo.”