In quel tempo in piazzale Archinto, all’angolo con via Angelo Della Pergola c’era el sciur Borgognoni, “el sciustré” (lo scrivo come si pronuncia, andrebbe scritto diversamente). La “sciustra” era il magazzino, il deposito che trattava carbone, legna e, talvolta, materiali da costruzione. “El sciustré era, quindi, il carbonaio”. Continue Reading
Buonanotte ai suonatori
In via Pietro Borsieri 37, dove ora c’è il Blue Note (avete presente il Blue Note? Certo che ce l’avete presente, uno dei templi del jazz meneghino !!)
Un tempo no… Prima del Blue note c’è stato per tanti anni il Calestani, che se non ricordo male, faceva tende veneziane, ma prima del Calestani cosa c’era?? C’era una piccola officina con 4 o 5 operai dove venivano fabbricate pentole di alluminio, officina che lavorava a pieno ritmo (occorreva ricostruire tutto, anche pentole e padelle). Continue Reading
Gli eroi delle due ruote
Si fa un gran parlare sui giornali del nuovo motoquartiere che sta nascendo nei primi 100 metri di via Thaon de Revel. Ma forse non tutti sanno che l’Isola ha una sua tradizione per quanto riguarda le due ruote.
Il bandito col pizzetto alla bersagliera
Fin dagli inizi del secolo l’Isola è stato un quartiere malfamato, rifugio della rinomata e temuta mala milanese, detta ligera, una micro-crimitalità che viveva per lo più di piccoli furti e ricettazione. Nel dopoguerra epici personaggi bazzicavano il Bar Girardengo o il Bar dell’Aquila. “Giocavano a carte, confabulavano, ridevano fra loro, con risate anch’esse furtive, non alzavano mai la voce, mai un litigio. Portavano nomi di battaglia pomposi: Il Generale, Il Pascià, Il Profeta… Alcuni erano tornati da anni trascorsi in America. Nessuno li definiva delinquenti. Se ne guardavano bene, all’Isola. Li chiamavano “banditi”. Emuli nostrani dei gangster d’oltreoceano, gli si riconosceva la maestria spietata con cui avevano creato una società fuorilegge che faceva paura per il solo obbedire a regole proprie. (…) Delinquenti, come si vociferava con ripugnanza, erano ben altri individui, che con la malavita non avevano niente da spartire. Esseri che non si esibivano, pressoché invisibili, i cui atti criminali venivano compiuti nell’occulto”. Continue Reading
Un baluardo della Resistenza
L’Isola è sempre stata un paese nella città, un quartiere la cui vita ruotava intorno al partito e alla chiesa. All’Isola, più precisamente in via Volturno 5, c’era la prima sede del Partito Comunsta italiano, inaugurata da Togliatti (poi divenuta sede dei DS e ora in ristrutturazione per farne abitazioni di lusso). Proprio dietro l’angolo c’era la bocciofila del circolo Sassetti, di ispirazione socialista, dove si riunivano gli anziani del paese, e poco più in là in Via Sebenico l’epica parrocchia del Sacro Volto, vero “cemento” del quartiere, dove è sepolto l’omai storico parroco don Eugenio Bussa, noto per il suo impegno a favore dei giovani operai immigrati che gli valse l’acccusa di filosocialismo.
Fu così che la matrice politica e quella cristiana si saldarono durante la seconda guerra mondiale per fare dell’Isola una roccaforte della resistenza antifascista. Continue Reading