Sono nato in questo quartiere e vi ho vissuto con alti e bassi per 66 anni, il suo passato non è proprio tra i più limpidi, per anni è stato, come recita il suo nome, “isolato” dal resto della città
Vita da ringhiera in mezzo alla scighera
Sono arrivato per la prima volta al numero civico 28 della Thaon nel 1955, a fine maggio, quando la mia famiglia vi si trasferisce come domicilio e come luogo dì lavoro. Continue Reading
Quando all’Isola c’erano le botteghe
L’asilo di via Confalonieri
Esisteva questo asilo, gestito da Suore di non so quale ordine, che accoglieva ogni giorno bambini dell’Isola perlopiù figli di operai della vicinissima Brow-Boveri o di altri stabilimenti della zona. Continue Reading
L’oscuramento durante la guerra
Sono pochi coloro i quali ricordano gli oscuramenti durante la guerra e chi non li ha vissuti non può nemmeno immaginarseli.
Già dal 1940, all’entrata in guerra dell’Italia, era stato decretato l’oscuramento sul territorio nazionale. Continue Reading
Le bombe
Nel giugno del 1940, subito dopo la dichiarazione di guerra alla Francia ed all’Inghilterra, per Legge in ogni fabbricato dovevano venire costruiti, nelle cantine, i rifugi antiaerei. Le cantine della casa vennero subito allestite: travi e tronchi di sostegno, uscite di sicurezza, e per noi piccoli che nella casa eravamo una decina vennero improvvisati dei lettini di legno per poterci dormire nelle notti di “allarme”. Continue Reading
Il DNA
Nella Milano di allora (mi riferisco agli anni ’30-’60 ) l’Isola influenzava il DNA dei suoi abitanti, come i suoi abitanti la influenzavano con tutti i loro DNA. Era uno scambio. Forse non riesco a spiegare bene il mio pensiero ma quello che intendo dire è che quella comunità umana, che viveva in un certo senso più isolata rispetto al resto della città, aveva tratti molto simili dovuti ad una vita piuttosto simile: operai ed operaie, facchini e piccoli artigiani. Continue Reading
Le giostre
Eravamo usciti, vivi, dalla guerra, sopravvissuti ai bombardamenti e mitragliamenti da parte di quegli stramaledetti Inglesi ed Americani. Questo spiega la gioia di vivere e l’entusiasmo per tutto quanto la vita offriva di piacevole. La Festa della Fontana, con le sue giostre e tutto il corollario, faceva parte delle cose piacevoli, attese ogni anno alla fine di Ottobre. Continue Reading
Bella lavanderina
C’erano una volta le lavandaie. C’era una volta il lavatoio pubblico. Le macchine lavatrici erano primitive e solo per benestanti. Il ceto popolare se li lavava per conto suo. Chi poteva li affidava alle lavandaie professioniste: persone dedite ad una vita infame, con le mani distrutte dall’acqua troppo sovente gelida e dagli ignobili detersivi di 60 anni fa (soda, lisciva e simili – leggo in rete che la lisciva o liscivia è considerata “ecofriendly”… vorrei chiedere alle mani delle lavandaie di allora cosa ne pensassero). Continue Reading
Tipi da Ligéra
In piazzale Tito Minniti all’angolo con via Borsieri c’era un bar.
Mia mamma lo chiamava “il caffè dei deficienti” perchè i clienti abituali avevano l’abitudine di fischiare e lanciare battute un po’ pesanti alle donne di passaggio e mia mamma non era un tipo molto sportivo riguardo ai complimenti alle donne sposate. Continue Reading