Genitori sull’orlo di una crisi di nervi? Ora uscire a cena non è più un miraggio anche per chi ha figli piccoli. Il boom dei locali per famiglie contagia anche l’Isola, dove ha appena aperto un ristorante pensato apposta per loro.
Nel resto del mondo non sono certo una novità, qui da noi la moda si sta diffondendo solo adesso, ma come si dice meglio tardi che mai. Anche i ristoratori nostrani stanno capendo che mostrarsi amichevoli con bimbi e genitori non è poi un cattivo affare. E se molti preferiscono sbarrare l’accesso ai più piccoli, inziano anche a proliferare i locali dedicati a mamme e papà.
Dopo il family bar, la prima caffetteria per tutta la famiglia ideata da due neomamme a Milano, ieri si è inaugurato in via Alserio 9 Pollicino Ristofamily, un ristorante adatto a quelle coppie con figli piccoli che non vogliono rinunciare a uscire e divertirsi. 600 mq con 250 posti a sedere e uno spazio giochi per i più piccoli, una sala completamente insonorizzata dove possono divertirsi insieme a animatori qualificati mentre i genitori cenano dall’altra parte del vetro.
Il tutto a un costo decisamente interessante: 10 euro per i bambini, per i quali è pensato un menu ad hoc (quelli al di sotto dei tre anni non pagano) e 15 euro per i genitori. “L’idea è di far risparmiare le famiglie, rispetto ai costi che dovrebbero sostenere impiegando una baby sitter per un’uscita», ha spiegato Ugo Fava, l’imprenditore che insieme ai suoi soci ha aperto il ristorante di Milano, il quarto dopo quelli di Brescia, Bresso, Antegnate. E per i bimbi che amano avere le mani in pasta Pollicino ha pensato a un evento ad hoc: imparare a fare la pizza con pizzaioli professionisti e portarsela a casa. Saranno poi cavoli di mamma e papà destreggiarsi anche a casa con farina e mattarello.
Pollicino non è l’unico locale in zona che propone servizi e menu speciali per i più piccoli. Taj Mahal in via Lambertenghi prepara piatti indiani a loro misura, con spezie salutari alla base della medicina ayurvedica e ingredienti ben dosati per rendere appetibili pietanze che potrebbero altrimenti avere un gusto insolito, mentre il sabato e i giorni festivi una parte del locale è riservata ai loro giochi.
Revel Scalo d’Isola mette a disposizione una squadra di Tate che propone ai bimbi (dai 2 anni in su) lavori manuali, mini-laboratori, giochi di società, mentre i più piccolini hanno a disposizione un confortevole “angolo morbido” dove divertirsi in tutta sicurezza mentre mamme e papà si godono il brunch della domenica.
Se li avete provati o ne conoscete altri in zona fateci sapere cosa ne pensate.
Il nostro quartiere si conferma insomma sempre più a misura di bambino, se non nel verde che scarseggia se non altro nei servizi alle famiglie.
E voi come vi sentite: più kids friendly o childfree? Ma soprattutto: ha senso questa divisione o è un tantino ghettizzante?
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