Potrebbe sembrare un paradosso, ma la lotta alla povertà alimentare a Milano parte proprio da qui, all’ombra dei lussuosi Boschi Verticali. Lo scorso 14 gennaio è stato inaugurato in via Borsieri 2 il secondo hub di quartiere per la raccolta delle eccedenze alimentari , attraverso il quale si stima di recuperare circa 70 tonnellate di cibo all’anno da destinare alle associazioni caritative delle zone 8 e 9.
Quando le eccedenze non sono recuperate per soddisfare le esigenze alimentari delle persone, diventano spreco, almeno dal punto di vista sociale. Le eccedenze generate nella filiera agro-alimentare (in Italia 6 milioni di tonnellate, il 17% dei consumi alimentari annui) costituiscono quindi una sfida per chi si interroga su come alleviare la povertà alimentare e per chi si impegna ad aiutare quanti ne soffrono. Si tratta di un numero di persone in continua crescita, che rende ancora più drammatica la situazione a fronte di una crisi che non sembra destinata a risolversi in tempi brevi.
A Milano oltre 20mila bambini vivono sotto la soglia di povertà, e le sofferenze maggiori si concentrano proprio nelle zone 4 e 9. L’apertura dell’hub in via Borsieri – che si affianca ad un altro presente nella zona sud est della città, in via degli Umiliati, entrambi finanziati dal programma QuBì di Fondazione Cariplo – risponde quindi all’esigenza di ridurre lo spreco attraverso recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere, secondo il protocollo ‘ZeroSprechi’ condiviso nel 2016 tra il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano.
Il progetto
Sono circa una ventina le aziende che hanno aderito al progetto, 4 mense aziendali e da 15 supermercati (2 Coop Lombardia, 1 Il Gigante, 4 Carrefour, 5 Lidl e 3 Simply) , e ci sembrava giusto citarli tutti. In cambio otterranno un bollino di qualità, una riduzione del 20% della parte variabile della TARI, cui si aggiunge la detrazione Iva già prevista dal febbraio 2018 nella food policy della giunta Sala per le imprese che donano cibo prima che questo diventi spreco. Banco Alimentare della Lombardia, vincitore del bando di assegnazione dell’hub, garantirà la gestione operativa e quotidiana del modello elaborato dal Politecnico grazie al lavoro di 5 – per il momento – volontari.
Come funziona
Con due furgoncini, di cui uno coibentato, forniti dal Number1 Logistics Group, si recuperano le eccedenze di cibo nei supermercati la mattina e nelle mense aziendali nel pomeriggio. L’hub è predisposto per stoccare diverse tipologie di cibo anche fresco come frutta, verdura e pane, oltre a quello già cucinato, in una cella frigorifera presente nei 72 mq di spazio su cui si estende. Le 14 Onlus partner possono recarsi nell’hub per ritirare con i propri mezzi gli alimenti messi a disposizione.
Il Politecnico di Milano, che ha elaborato lo studio di fattibilità della rete, monitorerà l’operatività dell’hub e gli impatti generati dal progetto per 12 mesi, costruendo un modello logistico estendibile e replicabile in altri quartieri della città.
Perché ve lo raccontiamo? Perché servono SPONSOR e VOLONTARI, giacché il cibo per ora non ha ancora imparato a camminare sulle proprie gambe. Perciò, se siete stufi delle interminabili sfide di masterchef e avete voglia di mettere veramente le mani in pasta, fate una visita all’hub di via Borsieri, un signore gentilissimo vi accolgierà con un sorriso.
Per chi vuole approfondire:
https://www.zerosprechi.eu/